Memorie di una bevitrice di Estahè

Memorie di una bevitrice di Estahè

mercoledì 21 novembre 2012

E-sigaretthè

Se avessi potuto scegliere, io avrei voluto una voce fuoricampo
Ehi tu, Dio!”, gli avrei detto “Non darmi tutte queste tette, dammi una voce fuoricampo”

Nel proprio immaginario privato, ognuno di noi sogna l'esistenza di cose non terrene: calorose grucce che stirano i vestiti, camere e mobili autopulenti, polli ruspanti che entrano nel forno di propria iniziativa, uomini eterosessuali che riconoscono che ti sei tagliata i capelli, parole che vengono fuori al momento opportuno e che riescono a cogliere le intricate sfumature dei nostri sentimenti.
Nel proprio immaginario privato, ognuno di noi vorrebbe non essere costretto a pensare cinquanta o grigio quando sente la parola sfumature, eppure troppo spesso la realtà ha poco a che fare con la fantasia.
Quindi, bisogna stirare, pulire, mangiare gli animali contro la loro volontà, non rasarsi la testa quando si è alla ricerca di attenzioni e dire Forza Italia con cognizione di causa, visto che alcune parole vengono rapite e segregate dalle locuzioni cattive.

La parola sfumare, a me, è sempre piaciuta.
L'Estathé è tutto una sfumatura di giallo, per esempio.
E poi, nel mio immaginario, dire che volevo che Oris sfumasse equivaleva a dire che volevo che smettesse di fumare.
Sfuma, Oris!”, le ho sempre detto, facendo ambiguamente sibilare la s privativa.

Nell'immaginario privato di Oris, le cose migliori da fare erano quelle proibite...
Oris, non puoi fare la voce narrante di te stessa, non è questo il luogo.”
Non è questo il luogo, le dicevano sempre. Qui non puoi farlo, aggiungevano indomiti...
E' inutile che dici indomiti per convincermi a farti restare.”
La disdetta di avere una sorella che si chiama Iris non si ferma al fatto di sembrare un terribile duo comico degli anni sessanta; purtroppo, comporta lo svantaggio di essere dipinti come un personaggio assurdo che non sarebbe riuscito nemmeno a fare il comico negli anni sessanta...”
Sembra che stai dicendo che era facile far ridere negli anni sessanta.”
Vengo sempre fraintesa io, probabilmente perché su questo blog mi fai sembrare un'imbecille.”
Il blog è mio e faccio quello che voglio. E poi fammi almeno un esempio di bugia che ho detto su di te...”
...”
Ecco, appunto. Comportati bene e ricordati che qui non puoi fumare.”
Da un po' di tempo, Oris aveva smesso di fumare. Ma invece di fare come la sua sorella un po' cretina Iris le aveva consigliato -pensate che le diceva di sfumare, tsk-, lei aveva iniziato a svapare”

Svapare. Meraviglia delle meraviglie. Neologismo. Realtà. Che. Supera. La. Fantasia.
Si chiamano e-sigarette e sono sigarette elettroniche che permettono di inalare vapore di una soluzione di glicole propilenico, glicerolo, aromi naturali e nicotina. Ma quest'ultima puoi anche diminuirla con l'andare avanti del tempo.
Ovviamente, non è stato il fatto che l'assenza di combustione le avrebbe evitato i rischi cancerogeni a convincere mia sorella a passare al lato vaporoso della forza, è stato il fatto che poteva avere una sigaretta rosa.
Trasformare un vizio in un accessorio, però, è stata solo la prima delle cose che hanno reso Oris una svapatrice felice. Subito dopo aver impugnato la sua sigaretta, sotto consiglio del suo immaginario, è andata a svapare nei luoghi in cui è proibito fumare perché Oris è una facinorosa, è come un chihuahua in tutù che ama abbiare agli alani.
La mia camera da letto è stato il suo primo obiettivo bellico, poi ha svapato nel suo ufficio, in metropolitana, nel salotto dei nostri genitori, in un locale pubblico, ad un concerto al chiuso e al ristorante. Le manca il cinema, solo perché sono riuscita a convincerla che lì anche il vapore potrebbe dar fastidio.
Sono sicura, però, che quando ci andrà senza di me, lo farà anche al cinema.
Insieme a Pezzetta, magari. Neo-svapatore di una Ego Phantom Bianca.
Sì, un modello della sigaretta elettronica si chiama Ego. Questo fenomeno svapatorio è il trionfo della linguistica, sarà per questo che lo adoro.

L'unico vero problema è che quando si riunisce il circolo di svapatori nella mia cucina (con l'aggiunta di UkuLele e Manganese arriviamo a quattro), la stanza inizia a sembrare una fumeria d'oppio e, anche se profuma di zucchero filato come una fiera di paese, io mi indispettisco perché mi sento esclusa.
Come al liceo, quando tutti fumavano ed io no.

Iris, ci andiamo a fumare una sigaretta insieme a ricreazione?”
Ehm, ehm, sì...”, rispondevo; ma poi mi portavo dietro la cannuccia del mio brick che non durava nemmeno un minuto se le davo fuoco.

Questo post, dunque, ha due intenti: il primo è di convincere tutti i fumatori a sfumare, iniziando a svapare, e il secondo è di fare un appello diretto ai produttori di Estathè.
Vi prego, fate una e-sigaretta con cinquanta sfumature di giallo nella quale sia possibile mettere Estathè. Dopo il brick, la bottiglia da un litro e mezzo, la bottiglietta piccola e il fastidioso bicchiere con gli stecchetti e la nutella che vendono negli autogrill (e che non è mai in frigo e quindi, diciamocelo, è il vostro peggior prodotto -io lo consumo solo nei casi di astinenza molto grave-), la Esta-sigaretta è il futuro.
Potrei finalmente entrare nel circolo degli svapatori.

Oris chiederebbe a sua sorella 'Iris, ci facciamo una svapata?'. Iris le risponderebbe di sì e, finalmente rilassata, la lascerebbe parlare nel suo blog in terza persona.
Sfuma, Oris. Adesso, sfuma.”

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